Baia di Porto Infreschi
Siamo quasi all’imbocco di questa maestosa baia naturale (Baia Infreschi) e su di un pianoro di questo promontorio vi scorgiamo ruderi della vecchia tonnara del Marchese. Mentre più in alto si vede l’antico villaggio di pescatori addetti alle tonnare, le cui case arroccate sui pendii a semicerchio del porto fanno corona alla cappella di S. Lazzaro, di un bianco antico e risplendente come una colonna a riposo tra il verde della macchia mediterranea, il turchino del cielo, l’azzurro del mare..
Entrati nelle acque cristalline di questo porto naturale…. il motore della barca si ferma, mentre lo scafo continua la sua corsa, lentamente, nel placido bacino delle acque dipinte da alghe, da scogli, da vegetazione; riflessi sul grande specchio circolare della baia.
In questo porto fece sosta e si rifornì d’aqcua Enea nei suoi viaggi.
Nel porto vi è anche una sorgente di acqua dolce che si trova in una grotta e che si apre a fior di acqua dove c’è sempre un’afflusso di pescatori e turisti che si riforniscono di acqua che, come quella di S. Caterina, ha particolari virtù medicamentose. Questo porto, questi promontori, questi scogli conservano ricordi e leggende del passato remoto.
Qui parte della flotta dei Crociati si rifugiò nel suo andare verso le coste Africane. Qui le navi romane sostavano per riparo e ristoro durante le battaglie contro la rivale Cartagine.
Qui, in questo meraviglioso porto le Sirene dal vicino golfo di Napoli venivano a svernare tanto è vero che ancora oggi sulla costa di Camerota esiste una località detta delle “Sirene”.